Francesco Salvi: C'è da spostare una macchina, Cortina d'Ampezzo
Quelle di Francesco Salvi sono cattedrali di automobili che s’intessono di trame Pop grazie a graffiti vaporizzati sui muri di una città immaginaria
Dal 3 agosto al 9 settembre 2018 la Galleria d'Arte Contini di Cortina d’Ampezzo, ospita una personale di Francesco Salvi intitolata C’è da spostare una macchina. Tutti lo conoscono come comico, attore, cantante, doppiatore e scrittore. In realtà Francesco Salvi, nato a Luino nel 1953, è anche pittore. Anzi, il disegno e la pittura sono state le sue prime passioni. Dopo la laurea in Architettura, gli anni Settanta rappresentano gli anni di svolta verso il mondo del cabaret, del cinema, della televisione e della musica. Impossibile non ricordare C’è da spostare una macchina, brano che ha sicuramente profetizzato e ispirato la sua produzione pittorica a venire. Ciò appare ben chiaro fin dal titolo, omonimo, di questa esposizione, così come dai soggetti delle opere in essa esposte: un horror vacui di automobili – e non solo- impilate, accavallate, sovrapposte o semplicemente disposte secondo un principio casuale su una superficie bidimensionale. I colori accesi, così come il linguaggio immediato e naif fanno pensare un po’ all’arte Pop e un po’ al Dadaismo, il tutto condito con una punta di sprezzante ironia. La rapidità e l’impeto che contraddistinguono l’esecuzione dei suoi lavori, ben si associano al concetto stesso di macchina in un senso quasi marinettiano, assurgendo anche a perno attorno al quale si sviluppa tutta la sua poetica. I dipinti di Salvi, infatti, potrebbero essere definiti come delle istantanee dei nostri tempi, dove il caos e l’irrequietezza ci permettono di vivere delle quotidiane disavventure urbane, evocate da titoli come Fuga dalla città assediata.