Julio Larraz: Complesso del Vittoriano, Roma
L'esposizione vuole far conoscere l'universo pittorico dell'artista cubano attraverso circa cento opere tra olii su tela, disegni, acquarelli e alcune sculture che richiamano principalmente il suo amore sempre vivo per la terra natia malgrado la sua carriera di artista si sia sviluppata totalmente fuori Cuba.
In questa antologica, la più completa mai realizzata in Italia, non viene celebrata solo la sua arte parodistica e grottesca, figlia di quell'esperienza da caricaturista che contraddistingue la prima parte della sua carriera, ma l'intera sua pittura nella quale si mescolano aspetti differenti. Larraz, considerato uno dei maggiori artisti latino-americani, ci introduce nel suo universo creativo in cui la raffigurazione del potere e dei suoi effetti polimorfi occupa una posizione saliente, certo, ma la sua pittura è al contempo intrisa di “classicismo” e modernità.
Da una parte l’artista cubano con ironia bersaglia incessantemente i miti e le ossessioni legate alla volontà di dominio, svelandone con le proprie immagini l’irrazionalità e la profonda inconsistenza, dall’altra il suo occhio quasi fotografico si sofferma ora su interni di case senza tempo, ora su ritratti di persone fissate quali esseri umani “universali”, ora su nature morte colte nel loro essere “assolute”, classiche e moderne al medesimo tempo.
Se con penetranti allegorie Larraz mostra il potere riducendolo a forma e colore, rivelandone le “debolezze” di contenuto e mostrandoci l’unica via per arginarlo - il gioco -, se ingigantisce le proporzioni, inverte gli equilibri, rimarca l’irrealtà, mettendo così a nudo il potere anche quando si presenta con un aspetto apparentemente innocente, è pur vero che le tematiche della sua opera sono varie e, allo stesso tempo, coerenti. Non è un pittore “metropolitano”: il colore nella sua opera è dato attraverso ampie campiture che costruiscono ora profondità marine azzurrate, ora corpi nudi di donne sensualissime, ora figure che si tuffano nelle profondità marine, ora vasi di frutta di caravaggesca memoria.
Tutte le sue opere rivelano una percezione allegorica ed onirica, di quiete sospesa in attesa di qualcosa di inespresso. La varietà dei suoi quadri si concreta così in un linguaggio singolare, visionario e fantastico, che prende ispirazione dal surrealismo e dalla metafisica, dal muralismo messicano e dal Quattrocento italiano. Larraz traspone nelle sue opere i suoi ampi riferimenti culturali, sociali e politici ricorrendo ai miti greci e alla storia contemporanea dell’America Latina.